GENOVA MEDICA/
NOVEMBRE 2017
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Medicina interna
L
a tubercolosi (TB)
è una malattia infettiva
determinata dal MYCOBACTERIUM TU-
BERCULOSIS o bacillo di Koch, dal nome
del medico tedesco Albert Koch che lo scoprì nel
1882. Aerobio obbligato, particolarmente resi-
stente agli agenti fisici e chimici grazie alla ca-
ratteristica struttura della sua parete ricca in acidi
micolici, ma sensibile alla luce solare, si trasmet-
te solo per via aerogena interumana attraverso i
cosidetti
“droplets nuclei”
, emessi dal soggetto
ammalato. Anche altre specie micobatteriche ri-
sultano patogene per l’uomo, come M. Bovis (re-
sponsabile delle infezioni per via alimentare da
ingestione di latte infetto) e M. Africanum; questi
ceppi, molto simili tra loro, vengono pertanto rag-
gruppati tassonomicamente in quello che si defi-
nisce Micobacterium Tuberculosis Complex.
La TB è una malattia infettiva a medio grado di
contagiosità
, dal momento che circa il 30 % dei
soggetti che hanno avuto contatto con malati, svi-
luppa l’infezione; tuttavia, rappresenta a tutt’oggi
la seconda causa di morte per singolo agente
infettivo a livello mondiale, dopo l’infezione da vi-
rus HIV. Infatti, se non adeguatamente trattata, la
malattia conduce a morte entro 5 anni in oltre il
50% dei casi.
La TB è soggetta a denuncia ob-
bligatoria entro 48 ore dalla diagnosi
, attraver-
so modulo ministeriale specifico. L’Italia è classifi-
cata come Paese a bassa incidenza di TB (circa 7
casi per 100.000 abitanti), mentre in Paesi come
Africa, Cina, Sud Est Asiatico, Sud America, Euro-
pa dell’Est, l’incidenza è particolarmente elevata.
La forte spinta migratoria verso i Paesi ad alto
reddito ci ha posto nel giro di pochi anni di fronte
ad una aumentata attenzione verso una patologia
di cui in Italia si conservava memoria negli ultimi
eventi bellici del ‘900. Ogni anno, sono stimati cir-
ca 10.4 milioni di nuovi casi e 1.4 milioni di deces-
si, prevalentemente nelle fasce di popolazione a
basso reddito e nei soggetti HIV positivi, nei quali
l’associazione con la TB è assai frequente.
L’emergenza è inoltre sempre più rappresen-
tata dalla forte crescita di forme di TB farma-
coresistente
(MDR, Multi Drug Resistant e XDR,
Totally Drug Resistant) che stanno assumendo
una particolare predominanza in determinate ca-
tegorie di pazienti, specialmente in quelli prove-
nienti da aree endemiche come l’EST europeo.
La patologia è caratterizzata da due diverse mani-
festazioni cliniche: la forma di malattia attiva (tuber-
colosi) e la forma di “infezione tubercolare latente”.
TB attiva:
“Che l’ammalato non contagi”
Nella TB attiva, il soggetto presenta spesso se-
gni e sintomi da lunga durata: specifici, nella for-
ma polmonare, come
febbricola serotina, tosse
secca
o scarsamente produttiva e non responsiva
a terapia antibiotica, talvolta con emoftoe o franca
emottisi,
sudorazioni notturne e calo ponde-
rale, inappetenza e astenia
, ed aspecifici, nelle
forme extrapolmonari, in cui la febbricola, le sudo-
razioni notturne, l’astenia e il calo ponderale si pos-
sono associare a sintomi legati all’organo coinvol-
to.
I soggetti con forma polmonare e laringea
possono contagiare altri soggetti attraverso
l’emissione di bacilli (racchiusi nei
“droplets
nuclei”
) attraverso gli atti della tosse (sog-
La tubercolosi:
sintomi, durata e cura
Maria Serra
S.C. Pneumologia Villa Scassi
Resp. Pneumologia Territoriale ASL