Previous Page  30 / 44 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 30 / 44 Next Page
Page Background

GENOVA MEDICA/

OTTOBRE 2017

30

Spunti

per migliorare l’ECM

Lucio Marinelli

Commissione Comunicazione

e Nuove Tecnologie OMCeOGe

C

ari Colleghi, conosciamo tutti ormai bene

la procedura di acquisizione dei crediti for-

mativi ECM, nella quale ci imbattiamo ogni

volta che partecipiamo ad un evento accreditato.

Modulistiche anagrafiche dettagliate da riempi-

re ogni volta da capo e quiz a scelta multipla da

compilare che includono spesso domande troppo

specifiche o che non sono state affrontate duran-

te l’evento. Sono stato a congressi internazionali

accreditati dove è possibile acquisire crediti ECM,

ma tutta questa lunga (e umiliante) procedura non

è richiesta. Di nuovo, ci troviamo di fronte ad una

autolesionistica peculiarità italica. Essendo docen-

te universitario, mi sono, tra l’altro, chiesto perché

anche chi spesso si trova ad insegnare (e quindi

studiare e produrre lavori scientifici) non debba

essere esentato da questa procedura, o quanto

meno possa essere meglio valorizzato l’impegno

didattico. Nella normativa ECM non viene consi-

derata la didattica svolta in sede universitaria, ma

solo in sede congressuale, dove peraltro il docen-

te guadagna crediti solo se svolge presentazioni

della durata di almeno un’ora, cosa che avviene

ovviamente molto raramente visto che la maggior

parte degli interventi ai congressi ha una durata

che varia tra i 20 e i 45 minuti.

Nonostante questi aspetti che mi inducono a con-

siderare iniquo e molto migliorabile la procedura

di acquisizione dei crediti, ho deciso comunque di

cimentarmi e verificare il numero di crediti acqui-

siti sul portale “Age.na.s” [1] ed ho provato a far-

mi riconoscere le ore di autoformazione (almeno

quello) ed i lavori scientifici pubblicati nel triennio

2014-2016. Scopro, quindi, che sono necessari

altri moduli da compilare e firmare, per autocertifi-

cazione. Ad aprile 2017 carico una certificazione

per ciascun anno del triennio e ad oggi osservo

che ancora non sono state aggiunte al monte

crediti. Cerco, quindi, di inserire le pubblicazioni

scientifiche e vedo che anche in questo caso, per

ciascuna pubblicazione, oltre ad inserire le infor-

mazioni bibliografiche, è di nuovo necessario com-

pilare un modulo di autocertificazione. La proce-

dura più frustrante è, tuttavia, quella richiesta per

identificare la pubblicazione: dopo aver inserito il

titolo, un tasto “Cerca pubblicazione” mi indirizza

ad un motore di ricerca che non conoscevo “Ci-

teSeerX” [2]. Premetto che, essendo Ricercatore,

mi sono a lungo cimentato con motori di ricerca,

citazioni, indici bibliometrici, ecc. Andando a guar-

dare in “About CiteSeerX” leggo “CiteSeerx is an

evolving scientific literature digital library and se-

arch engine that has focused primarily on the lite-

rature in computer and information science”. Quin-

di si tratta di un motore di ricerca dedicato agli

articoli di informatica. Allora perché viene utilizza-

to questo motore? Non avrebbe più senso usare

Pubmed [3], oppure Scopus [4] o Web Of Science

o al limite proprio Google Scholar [5]? Ovviamente

il mio articolo non è presente su CiteSeerX, pur

essendo presente sul ben più noto Pubmed.

Ho chiesto lumi all’email di supporto di Age.na.s

ma ancora non ho ricevuto risposte esaustive.

Naturalmente immagino quante risorse siano sta-

te investite dal Ministero della Salute per raggiun-

gere questo brillante risultato...

[1]

http://ape.agenas.it/

[2]

http://citeseerx.ist.psu.edu/

[3]

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/

[4]

https://www.scopus.com/

[5]

http://apps.webofknowledge.com

[6]

https://scholar.google.it/

Le Commissioni dell’Ordine