Previous Page  10 / 36 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 10 / 36 Next Page
Page Background

GENOVA MEDICA/

NOVEMBRE 2017

10

In primo piano

Marina E. Botto

Direttore Editoriale

“Genova Medica”

…e vissero tutti longevi e scontenti

Valter

e il fagiolo magico

C

era una volta la dieta a punti, poi c’era

un’altra volta la dieta Dukan, poi c’erano

tante altre volte ancora tante diete e al-

trettante persone in sovrappeso alla ricerca spa-

smodica dell’incantesimo “Dimagrir mangiando”. La

comunità scientifica, riunita in consessi ufficiali, ha

più volte espresso in via ufficiale che si tratta di un

ossimoro (come se ce ne fosse bisogno): sarebbe

bastato imporre agli obesi del mondo occidentale

di sfogliare un album di foto scattate in Africa o in

India senza poter distogliere lo sguardo, ma tant’è.

Una volta spente queste speranze, ci si è concen-

trati sulla longevità, o meglio su quelle piccole en-

clave di ultracentenari (Okinawa, Loma Linda USA,

Sardegna, Calabria, Costa Rica e Grecia, oggi

definite, chissà perché, “blue zones”) sparse per il

mondo, che forse custodiscono la Pietra Filosofa-

le, sorta di enzima catalizzatore dell’elisir di lunga

vita… oltre a trasformare i metalli in oro, qualità

tutt’altro che disprezzabile. In principio fu la dieta

mediterranea (A. Keys), trionfo di sapori e genui-

nità, con un trascurabile difetto: è strettamente le-

gata al suo territorio, per cui il parmigiano texano e

l’olio extravergine cinese non funzionano altrettan-

to bene come gli originali, anche se notevolmente

più economici. I benefici osservati e riportati sono

stati significativi in tutti gli studi e non esistono

d’altra parte studi che abbiano dimostrato un im-

patto negativo della dieta mediterranea sul rischio

cardiovascolare. Recenti studi e ricerche epide-

miologiche hanno dimostrato e confermato che la

dieta mediterranea è in grado di ridurre il rischio

di malattia aterosclerotica ed in particolare di

ridurre l’incidenza della malattia coronarica,

intervenendo su diverse variabili biologiche

quali l’assetto lipidico. Una review siste-

matica eseguita su di un totale di 43 ar-

ticoli corrispondenti a 35 diversi studi sperimentali

ha analizzato gli effetti della dieta mediterranea

sulle seguenti variabili: assetto lipidico, resistenza

endoteliale, diabete mellito, capacità antiossidante,

malattie cardiovascolari, tumori, composizione cor-

porea. Notoriamente il focus è nella prevalenza di

grassi polinsaturi e proteine derivanti dalla carne

di pesce; i Paesi autorizzati a definirsi custodi della

dieta mediterranea sono stati: Spagna (immagino

non i Pirenei), Italia, Grecia, Cipro, Marocco e Por-

togallo. Ma non è possibile per i Medici condivi-

dere le nozioni con i propri pazienti, prescindendo

dai molteplici contesti, rapidamente evolutivi, in cui

essi vivono e si informano: così potremmo dividere

i cittadini in consapevoli, inconsapevoli e…ambi-

valenti: i primi focalizzati sulla propria salute e su

come mantenerla (spesso anche troppo), i secondi

avvinti in modo fideistico alle proprie abitudini ata-

viche (buone o cattive che siano), gli ultimi sostan-

zialmente ipocriti col Medico e con se stessi (predi-

cano bene e razzolano male). Non ci soffermeremo

sulle fonti d’informazione alternative al Medico, di

cui abbiamo già ragionato più volte e che continua-

no imperterrite nella propria azione.

Come può dunque il Medico incunearsi in queste

dinamiche così stringenti? Anzitutto informandosi

sulle fonti d’informazione: l’alimentazione è uno dei

cardini della prevenzione, ineludibile. E chi si fosse

avventurato ultimamente a cercare, nei siti d’in-

formazione medica come su Facebook, sarebbe

stato investito da sciami di articoli e articolesse su

una scoperta (o invenzione) sensazionale: la Dieta

Mima Digiuno (di seguito DMD). Il Prof. Valter Lon-

go è genovese di nascita e americano di adozione:

approda a soli 16 anni negli USA, dapprima a Chi-

cago e poi nel Texas, con l’intenzione di studiare

musica - soprattutto blues, be-bop e rock - ma di

fronte all’opportunità di dirigere la banda dell’Uni-

versità del Texas, decide di prediligere un’altra sua

passione: la biochimica e lo studio dell’in-

vecchiamento in particolare. Si laurea

così presso l’Università del North Texas

e nel 1997 consegue un dottorato di

ricerca in Biochimica presso la Uni-