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GENOVA MEDICA/

OTTOBRE 2017

21

In primo piano

questo senso sia a livello locale che al Ministero

degli Interni (tutta l’attività del NUE è normata da

un Disciplinare tecnico che è emanazione della

Commissione 75 bis composta dai rappresen-

tanti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e

dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Ministe-

ro dell’Interno, dall’Arma dei Carabinieri e dalle

Regioni) vengono cercate soluzioni condivise

tra tutti gli Enti coinvolti nel progetto NUE, allo

scopo di favorire un flusso della chiamata ancora

più rapido, concentrandosi maggiormente sulla

capacità di risposta degli Enti di secondo livello.

Bisogna considerare che, tranne la Lombardia,

che ha fatto da apripista e mette al servizio di

tutti la sua esperienza, il Servizio è veramente

appena partito (se consideriamo tutta la Liguria

sono solamente 5 mesi).

Alcuni aspetti non sono stati ancora completa-

mente risolti: prima dell’ingresso della Liguria

non era stata presa in considerazione la Guar-

dia Costiera quale Ente partecipante al progetto

NUE 112. E’ evidente la sua rilevanza in una re-

gione che è tutta affacciata sul mare e possiede

almeno tre porti importanti, oltre ad innumerevoli

porticcioli e due lunghe riviere. Attualmente le

emergenze in mare e in area portuale la CUR

le può trasferire solo ai Vigili del Fuoco che a

loro volta attivano la Guardia Costiera. E quindi la

necessità di inserirla all’interno del sistema NUE

è una priorità che, al di là dei tempi di attuazione,

non è messa assolutamente in discussione da

nessuno. Analogamente, ma limitatamente alla

città metropolitana di Genova, è in previsione la

possibilità di trasferire direttamente le chiamate

di competenza alla Polizia Municipale, senza do-

ver passare attraverso le Forze dell’Ordine, allun-

gando con ulteriori passaggi i tempi di intervento.

Queste problematiche sono probabilmente in via

di soluzione e altre ipotesi sono in discussione,

come è ovvio che sia per un servizio così nuovo,

così giovane e che, in qualche modo, sta modi-

ficando le modalità di risposta di tutti i PSAP2

di fronte all’emergenza. Pensiamo, in particola-

re, alla necessità di poter trasferire direttamente

le chiamate di competenza alla Polizia Stradale

(attualmente passiamo gli eventi in autostrada

alle Questure e ai Commissariati che a loro volta

attivano la Polizia Stradale), oppure tutte le pro-

blematiche legate alla gestione degli animali in

emergenza (una fra tutte a Genova il problema

dei cinghiali che quasi quotidianamente inva-

dono le strade cittadine) spesso, infatti, non è

chiaro quali sono le amministrazioni che devono

occuparsene.

Tutti questi problemi esistevano già prima dell’i-

stituzione del NUE e sappiamo che il cittadino

non sempre otteneva una risposta rapida e pre-

cisa. Anzi, sovente il contrario. Il fatto che adesso

il cittadino abbia sempre, e in tempi molto rapidi,

un operatore che gli risponde evidenzia maggior-

mente alcuni problemi esistenti già in passato e

che possono essere risolti solo se tutte le com-

ponenti del progetto NUE collaborano, come di

fatto almeno qui in Liguria sta avvenendo. È irre-

alistico, inoltre, pensare che sistemi organizzativi

e abitudini consolidati da anni possano cambiare

dall’oggi al domani. Quando un nuovo Servizio,

tra l’altro ancora non ben conosciuto, si inserisce

in un tessuto fatto di abitudini consolidate può

generare più di una perplessità o qualche resi-

stenza. D’altronde quando venne istituito il servi-

zio del 118, si scatenarono parecchie polemiche,

talvolta anche feroci, che riguardavano, in buona