GENOVA MEDICA/
OTTOBRE 2017
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non devono occuparsi del dato di localizzazione
che gli viene fornito dal PSAP1 oltre a ritrovarsi,
grazie al filtro prodotto dalla CUR, a gestire un
carico di lavoro molto ridotto. In ultimo le attuali
infrastrutture telefoniche e informatiche non ren-
dono necessario avere un unico spazio dove por-
tare operatori con competenze diverse (in tanti
campi lavorativi ad esempio si utilizza, spesso, il
sistema di teleconferenza fra tutti gli interlocuto-
ri). Queste tecnologie quando disponibili devono
essere conosciute ed utilizzate al meglio.
Prima di rifiutare un modello, bisognerebbe capir-
lo meglio e, soprattutto, applicarlo a tutti in modo
più puntuale. In ultimo, al di là dei diversi modelli
organizzativi per i quali è giusto che si discuta,
la collaborazione e il gioco di squadra tra tutti
gli Enti coinvolti nel progetto NUE è l’unica stra-
da veramente percorribile, anche perché il NUE
112 viene visto dall’opinione pubblica, sempre di
più, come un “servizio unico”. Tutto questo in al-
cuni ambienti può generare qualche difficoltà o
perplessità, ma questo fatto è, allo stato attuale,
poco contestabile.
CdR
-
Quali sono i rapporti con la Regione
Lombardia che ha fatto da apripista al pro-
getto?
F.B./S.C.
- I rapporti sono ottimi. I nostri opera-
tori hanno frequentato il corso presso la CUR di
Milano sfruttando l’esperienza maturata nei primi
6 anni in Lombardia. Le due Dirigenze sono in
costante contatto e condividono, anche a livello
Nazionale, lo stesso progetto e la stessa visione
d’insieme. La Lombardia, soprattutto nella figura
del Dr. Alberto Zoli, Direttore Generale di AREU
Lombardia, in questi anni si è e si sta fortemen-
te impegnando per cercare di portare avanti un
modello di NUE che sia adeguato alle esigenze
della complessità italiana. Noi come NUE Liguria
cerchiamo di dare il nostro contributo partendo
dalla nostra esperienza locale (per tutto valga la
nostra richiesta di inserire nel progetto NUE an-
che la Guardia Costiera). Con la CUR di Milano,
inoltre, abbiamo in comune le procedure di tra-
bocco e di
Disaster Recovery
: il trabocco è una
situazione nella quale, a causa di un iperaflusso
di chiamate verso un singolo ente, si supera la
capacità di risposta della CUR, le chiamate, in
automatico, vengono gestite dalla Centrale vica-
riante (nel nostro caso Milano) finché la situazio-
ne non si normalizza.
Abbiamo avuto al riguardo un solo caso in Li-
guria di questo tipo, a Genova, quando nei pri-
mi giorni di maggio si è verificato un evento di
miasmi diffusi in quasi tutti i quartieri genovesi.
Nell’arco di tre ore abbiamo gestito, rispetto alla
media, ulteriori 1500 chiamate, con un picco di
650 chiamate in un’ora. Siamo, quindi, caduti in
trabocco sulla centrale di Milano per 7 minuti con
una gestione vicariante di 21 chiamate tutte per
i Vigili del Fuoco. Gli utenti non hanno avuto nes-
sun ritardo alla risposta, né la percezione che le
chiamate venissero gestite da Milano. Il
Disaster
Recovery
è una situazione di estrema gravità che
causa la non operatività della Centrale.
La CUR Ligure condivide con Milano lo stesso
sistema gestionale e cartografico così come tut-
te le istruzioni operative di trasferimento delle
chiamate, è stata, quindi, condivisa una procedu-
ra per cui la Centrale viene totalmente vicariata
e tutta l’attività viene direttamente gestita dagli
operatori milanesi permettendo la continuità del
servizio. Anche in questo caso l’utente non si ac-
corge di nulla, come pure il PSAP2 che riceve la
fonia/scheda-evento esattamente come se fos-
se trasferita dalla CUR Liguria. Questa è l’ultima,
ma non certo la meno rilevante, novità portata dal
Servizio 112, cioè la possibilità per le Centrali,
grazie alle infrastrutture telematiche ed informa-
tiche che hanno in comune, di essere vicariate a
distanza in modo da non interrompere mai quella
che è la continuità del servizio e la possibilità di
rispondere alle chiamante.
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