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GENOVA MEDICA/

OTTOBRE 2017

23

non devono occuparsi del dato di localizzazione

che gli viene fornito dal PSAP1 oltre a ritrovarsi,

grazie al filtro prodotto dalla CUR, a gestire un

carico di lavoro molto ridotto. In ultimo le attuali

infrastrutture telefoniche e informatiche non ren-

dono necessario avere un unico spazio dove por-

tare operatori con competenze diverse (in tanti

campi lavorativi ad esempio si utilizza, spesso, il

sistema di teleconferenza fra tutti gli interlocuto-

ri). Queste tecnologie quando disponibili devono

essere conosciute ed utilizzate al meglio.

Prima di rifiutare un modello, bisognerebbe capir-

lo meglio e, soprattutto, applicarlo a tutti in modo

più puntuale. In ultimo, al di là dei diversi modelli

organizzativi per i quali è giusto che si discuta,

la collaborazione e il gioco di squadra tra tutti

gli Enti coinvolti nel progetto NUE è l’unica stra-

da veramente percorribile, anche perché il NUE

112 viene visto dall’opinione pubblica, sempre di

più, come un “servizio unico”. Tutto questo in al-

cuni ambienti può generare qualche difficoltà o

perplessità, ma questo fatto è, allo stato attuale,

poco contestabile.

CdR

-

Quali sono i rapporti con la Regione

Lombardia che ha fatto da apripista al pro-

getto?

F.B./S.C.

- I rapporti sono ottimi. I nostri opera-

tori hanno frequentato il corso presso la CUR di

Milano sfruttando l’esperienza maturata nei primi

6 anni in Lombardia. Le due Dirigenze sono in

costante contatto e condividono, anche a livello

Nazionale, lo stesso progetto e la stessa visione

d’insieme. La Lombardia, soprattutto nella figura

del Dr. Alberto Zoli, Direttore Generale di AREU

Lombardia, in questi anni si è e si sta fortemen-

te impegnando per cercare di portare avanti un

modello di NUE che sia adeguato alle esigenze

della complessità italiana. Noi come NUE Liguria

cerchiamo di dare il nostro contributo partendo

dalla nostra esperienza locale (per tutto valga la

nostra richiesta di inserire nel progetto NUE an-

che la Guardia Costiera). Con la CUR di Milano,

inoltre, abbiamo in comune le procedure di tra-

bocco e di

Disaster Recovery

: il trabocco è una

situazione nella quale, a causa di un iperaflusso

di chiamate verso un singolo ente, si supera la

capacità di risposta della CUR, le chiamate, in

automatico, vengono gestite dalla Centrale vica-

riante (nel nostro caso Milano) finché la situazio-

ne non si normalizza.

Abbiamo avuto al riguardo un solo caso in Li-

guria di questo tipo, a Genova, quando nei pri-

mi giorni di maggio si è verificato un evento di

miasmi diffusi in quasi tutti i quartieri genovesi.

Nell’arco di tre ore abbiamo gestito, rispetto alla

media, ulteriori 1500 chiamate, con un picco di

650 chiamate in un’ora. Siamo, quindi, caduti in

trabocco sulla centrale di Milano per 7 minuti con

una gestione vicariante di 21 chiamate tutte per

i Vigili del Fuoco. Gli utenti non hanno avuto nes-

sun ritardo alla risposta, né la percezione che le

chiamate venissero gestite da Milano. Il

Disaster

Recovery

è una situazione di estrema gravità che

causa la non operatività della Centrale.

La CUR Ligure condivide con Milano lo stesso

sistema gestionale e cartografico così come tut-

te le istruzioni operative di trasferimento delle

chiamate, è stata, quindi, condivisa una procedu-

ra per cui la Centrale viene totalmente vicariata

e tutta l’attività viene direttamente gestita dagli

operatori milanesi permettendo la continuità del

servizio. Anche in questo caso l’utente non si ac-

corge di nulla, come pure il PSAP2 che riceve la

fonia/scheda-evento esattamente come se fos-

se trasferita dalla CUR Liguria. Questa è l’ultima,

ma non certo la meno rilevante, novità portata dal

Servizio 112, cioè la possibilità per le Centrali,

grazie alle infrastrutture telematiche ed informa-

tiche che hanno in comune, di essere vicariate a

distanza in modo da non interrompere mai quella

che è la continuità del servizio e la possibilità di

rispondere alle chiamante.

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