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GENOVA MEDICA/

OTTOBRE 2017

19

In primo piano

CUR risponde con

“Numero Unico Emergenza

la localizzo…”

. Quindi viene stressato al massi-

mo questo concetto di localizzazione, che poi è

ciò che l’Europa chiedeva di implementare all’in-

terno delle CUR. E’ evidente che con il tempo

l’utente dovrà abituarsi sempre più alla richiesta

di conferma del dato o a rispondere rapidamente

alle poche domande necessarie per avere la lo-

calizzazione precisa.

Forse un giorno potremo definire gli operatori

del NUE come dei veri “esperti di localizzazione”.

Questo sarà possibile, soprattutto, se gli verran-

no forniti tutti gli strumenti informatici necessari

e quando avranno acquisito un’esperienza lavo-

rativa che ora, a sei mesi dall’istituzione del servi-

zio, non può essere considerata conclusa.

Per quanto riguarda gli strumenti informatici, si

sta provvedendo all’implementazione dei Point of

Interest (POI), che permettono una localizzazione

pressoché immediata delle chiamante sulla base

di un semplice dato osservazionale: l’utente, che

non conosce il luogo in cui si trova, ma la cui

chiamata è all’interno di una cella di localizza-

zione sul cartografico, individua attorno a sé un

punto di riferimento, oppure riferisce di essere

all’interno di un edificio pubblico (ad es. un certo

supermercato o una chiesa oppure una stazione

ferroviaria) presente nel gestionale (il POI), per-

mettendo di ottenere immediatamente la localiz-

zazione precisa.

Un’altra novità è il ruolo di filtro attuato dalla

CUR per le chiamate improprie (utenti seriali,

scherzi, errori, ecc.) che possono essere blocca-

te dalle centrali di secondo livello. Nei primi sei

mesi di attività su 477.243 chiamate gestite dalla

CUR sono state filtrate 209.305 chiamate (circa

il 43%) in massima parte verso le Forze dell’Ordi-

ne e in minor misura (circa il 15%) verso l’Emer-

genza Sanitaria. Questi due aspetti comportano

una riduzione del carico delle chiamate verso i

PSAP2 i cui operatori, che come già detto ot-

tengono dalla CUR la scheda di localizzazione al

momento del trasferimento della fonia, possono

occuparsi immediatamente delle problematiche

(per esempio sanitarie) e gestire al meglio l’ope-

ratività (indicazioni di istruzioni prearrivo, invio dei

mezzi di soccorso, ecc.).

Ma un aspetto su cui vorremmo soffermarci è il

servizio multilingua, cioè la possibilità da parte

della CUR di trasferire una conferenza telefoni-

ca tra l’utente straniero, l’interprete linguistico e

l’operatore del PSAP2. Senza entrare nei dettagli

tecnici di come ciò avviene, è interessante sa-

pere che, nei primi sei mesi, abbiamo utilizzato

l’interpretariato linguistico per ben 1.411 volte,

permettendo all’operatore delle Forze dell’Ordi-

ne, piuttosto che dell’Emergenza Sanitaria, di in-

terloquire, ad oggi, con 15 lingue diverse tra cui

il Wolof (senegalese), l’Urdu (pakistano), l’Indi,

oltre che, naturalmente l’Inglese, il Francese, ma

anche l’Arabo o il Russo o il Cinese. Per quanto ci

è dato sapere è la prima volta che questo tipo di

servizio è utilizzato, in maniera sistematica e ca-

pillare, verso tutte le Centrali di emergenza e per

tutta la Liguria, dandoci l’innegabile vantaggio

(che infatti ci viene riconosciuto) di comprendere

subito dove si trova l’utente di lingua straniera,

qual è l’emergenza e quali sono le sue necessità.

Alla CUR fa, inoltre, capo l’applicativo gratui-

to “Where Are U” del Ministero dell’Interno che

permette di essere geolocalizzati con maggior

precisione. È già possibile, oggi, per la Centrale

del CUR ricevere, attraverso il sistema GPS, le